psicologia Erich fromm
PSICOLOGIA
ERICH FROMM
Egli studia l'autoritarismo e il ruolo della famiglia come veicolo dell'autorità sociale e quelli sulla tendenza dell'individuo a rinunciare alla propria indipendenza.
La famiglia ha un ruolo rilevane nell'analisi di Fromm,nella repressione sessuale dei figli. Attraverso la repressione essi introiettano la figura dell'autorità accettando l'ordine sociale: da padre a figlio sono trasmessi i valori dominanti,come il successo, le competizioni e il potere.
per Fromm uno sviluppo equilibrato significa soddisfare i bisogni radicali di un uomo, che consiste nell'esigenza di creare reazioni soddisfacenti come per esempio vivere in una società solidale.
La società capitalistica,basata sullo sfruttamento dell'uomo,provoca l'alienazione dell'individuo,impedendogli di sviluppare le sue potenzialità creative.
L'uomo deve recuperare un maggiore contatto con i suoi bisogni istintuali, portatori d energie creative, poiché nel corso della storia, s è allontanato dalla natura,perdendo di vista le sue necessità più naturali.
La società contemporanea non è a misura dell'uomo : ciò che conta è il consumo, la burocrazia,le merci,i mass media.
Fromm afferma che le concezioni di Freud e Marx non riescono a portare delle soluzioni per modificare la condizione umana.
Freud ha attribuito troppa importanza alla sessualità,considerando i rapporti tra l'uomo e il mondo come basati sul soddisfacimento libidico.
Secondo Fromm,Marx ha trascurato l'importanza delle dinamiche psicologiche e della personalità individuale nella costruzione dei rapporti sociali.
La trasformazione sociale può avvenire soltanto se accompagnata dalla trasformazione degli individui.Nella società capitalistica lo sviluppo della personalità si ferma agli stadi pregenitali come conseguenza della repressione sessuale effettuata dalla famiglia; in una società liberata gli individui potranno conseguire uno sviluppo libidico completo, realizzando la maturità genitale, per Fromm simbolo di creatività, libertà e amore.
MELANIE KLEIN La studiosa ritiene che le pulsioni libidiche e aggressive debbano essere considerate come fenomeni mentali(odio e amore)
Klein sposta l'attenzione dai conflitti psichici al mondo interno personale che si sviluppa attraverso le relazioni con gli oggetti.
Melanie Klein ritene che il neonato sperimenti da subito delle reazioni oggettuali,ovvero delle relazioni on gli oggetti, anche se si tratta di oggetti interni(angosce,fantasie,emozioni,difese ...)
Se i bisogni sono soddisfatti,il bambino prova piacere e fa esperienza dell'oggetto buono,che coincide inizialmente con la presenza fisica della madre.
Se il bisogno non è appagato, il bambino vive l'oggetto cattivo che coincide con l'assenza della madre.
Klein chiama questa fase, proiezione schizzo-paranoide poiché un unico oggetto viene scisso in due.
Intorno ai 5/6 mesi, il bambino scopre che questi due getti sono la stessa persona e che la madre rappresenta le due realtà opposte, quella gratificante e quella frustrante. La posizione schizzo-paranoide è superata e inizia la posizione depressiva che è caratterizzata dalla paura di perdere l'oggetto amato.
Il bambino supera in parte,a poco a poco, la posizione depressiva.
Ma la paura della perdita,il senso di colpa non si superano del tutto e possono essere riattivati in epoche successive da un lutto.
Attraverso il gioco libero, il bambino esprime le sue emozioni , i timori, i desideri, i conflitti inconsci.
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